Indagine su un cittadino di nome Volontè


Da L'Arena di Verona

Indagine su un cittadino di nome Gian Maria Volontè.
Fosse nato a New York, a Los Angeles, od in un qualsiasi altro paese degli Stati Uniti, Gian Maria Volontè, ora, vedrebbe il proprio nome accostato agli Al Pacino, agli Steve McQueen ed ai Marlon Brando, inserito, a pieno merito, tra i più grandi attori che la storia del cinema ricordi. Gian Maria Volontè invece era italiano, italianissimo, anzi, Gian Maria Volontè era l’Italia al cinema. Con quella sua straordinaria duttilità artistica, Volontè seppe mettere in scena con assoluta ed unica maestria l’Italia della prima guerra mondiale, con “Uomini Contro”, quella della repressione fascista, con i “Fratelli Cervi”, quella della nascita del capitalismo, con “Il Caso Mattei”, quella operaia con “La Classe Operaia va in Paradiso”, quella di un uomo, quella di Aldo Moro, ne “Il Caso Moro”.
 Un lavoro più di altri servì a donare riconoscimento pubblico a Volontè, attore di immenso talento ma anche uomo problematico, mosso da ideali politici da molti considerati scomodi. Il film in questione è “Indagine su un Cittadino al di Sopra di Ogni Sospetto”, nato dal sodalizio artistico tra lo stesso Volontè ed il regista Elio Petri, e di nuovo alla ribalta in questi giorni con l’uscita di una curata riedizione in dvd a cura di Lucky Red. 
 Nel giorno della promozione all’ufficio politico, l’ispettore capo della squadra omicidi uccide la giovane libertina Augusta Terzi, preoccupandosi di disseminare meticolosamente tracce che possano provare la propria colpevolezza. L’ispettore vuole infatti dare prova di essere “al di sopra di ogni sospetto”. Volontè impersona, con una prova recitativa degna di essere considerata tra le migliori che il cinema italiano abbia mai saputo offrire, l’ispettore e l’omicida, l’autorità ed il colpevole, un paradosso che i latini sintetizzano con un’espressione, spesso ancora oggi di tremenda attualità: “quis custodiet ipsos custodes”, chi sorveglia i sorveglianti? 
 “La città è malata”, dice l’ispettore in una delle scene più intense del film, “A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino. Repressione è civiltà.” La città malata non è solo Roma, location principale di “Indagine su un Cittadino al di Sopra di ogni Sospetto”, è l’Italia tutta, quell’Italia tumultuosa ed irrequieta che a cavallo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta si vede tragicamente sconvolta dalle rivoluzioni sociali e dalle tensioni politiche, quell’Italia che angosciava Volontè e che tanto abilmente riusciva a portare sul grande schermo. 

La riedizione di “Indagine”, oltre che la possibilità di riapprezzare in versione restaurata il capolavoro di Petri, rappresenta un prezioso omaggio proprio alla figura di Volontè, rafforzato dalla presenza, in allegato al dvd, di un testo intitolato “Le tracce di un mito”, scritto da Erick Wilberding ed Alejandro De La Fuente, quest’ultimo autore anche dell’ottimo documentario “Indagine su un cittadino di nome Volontè”, anch’esso presente all’interno del cofanetto.
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